Partner mi piaci ma mi trasformo
a cura della Dottoressa Alisa Polacci
Nel film “La peggior settimana della mia vita”, quando Fabio de Luigi chiede a Cristiana Capotondi: “Ma davvero tu mi ami e vuoi sposarmi? Io non sono perfetto”, lei cosa risponde?: “Lo sarai!”
Oggi parliamo proprio della tendenza che alcuni hanno a voler cambiare la persona amata, trasformandone lo stile di vita, gli interessi, l’abbigliamento e persino il modo di parlare o mangiare! Gli stereotipi vogliono che la caratterista di cambiare il partner sia prettamente femminile.. niente di più sbagliato! Ebbene anche i maschietti talvolta si fanno sopraffare dalla tentazione di apportare qualche modifica qua e là!
Quando conosciamo qualcuno bastano circa 5/10 secondi perché il nostro organismo capti i feromoni dell’altro (ormoni sotto forma di molecole volatili) e in meno di due minuti sappiamo già se la persona davanti a noi.. ci piace o meno! Quando siamo attratti da qualcuno subiamo delle modifiche a tre livelli:
– psicologico: facciamo pensieri positivi, parliamo e ci relazioniamo più volentieri, subiamo un innalzamento dell’umore, ecc.
– comportamentale: gesticoliamo di più, siamo più attivi e reattivi, ci muoviamo in direzione della persona desiderata.
– fisiologico: si fortifica il sistema immunitario, produciamo ormoni della felicità come cortisolo o ossitocina, il battito cardiaco aumenta, la pressione sanguigna si innalza, ecc.
In generale tutto di quella persona sembra interessarci: le sue passioni, il lavoro, il passato, la famiglia, ecc.
Perché allora a distanza di qualche tempo sentiamo il desiderio di modificare alcuni aspetti del partner? Vi è mai capitato di pensare: “mi piace, però se si vestisse diversamente…”, “certo se non mangiasse in quel modo…” , “se si facesse la barba…” , “se si truccasse di più…”, l’elenco potrebbe essere infinito!
All’inizio di una relazione i difetti del partner non vengono notati oppure non vengono caricati di significato negativo. Questo accade per due motivi fondamentalmente: intanto si è più concentrati a mostrare le parti “buone” di sé con meno attenzione all’altro, inoltre il cervello è propenso a considerare solo ciò che piace.
Ma cosa ci spinge a scegliere un compagno piuttosto che un altro? Oltre al sistema neurobiologico, intervengono anche i modelli di riferimento e le esperienze del passato ma soprattutto i nostri ideali. Quando sentiamo la necessità di modificare alcuni aspetti caratteriali o comportamentali dell’altro in realtà non siamo innamorati del partner per quello che è realmente, ma dell’ideale immaginario. Proiettiamo le nostre fantasie sul compagno e quando esse contrastano con la realtà ci difendiamo dalla frustrazione cercando di intervenire concretamente trasformando ciò che consideriamo un difetto.
È giusto però cambiare la vita di un’altra persona? Il primo passo per instaurare una relazione affettiva positiva è l’accettazione incondizionata. Ognuno ha una propria personalità, un proprio temperamento, esperienze di vita diverse e tutti questi aspetti contribuiscono all’unicità dell’essere umano che ha diritto, fin da bambino, ad essere libero di esprimere ciò che vuole e soprattutto nel modo in cui gradisce. Se si auspica davvero al cambiamento, dovremmo allora prendere in considerazione la possibilità di variare qualcosa anche di noi stessi… migliorare è un buon proposito per la coppia, perché non farlo in due?