10 emozionanti riff di chitarra che forse non conosci
di Ugo Cirilli
La chitarra è uno degli strumenti simbolo del rock o, forse, lo strumento simbolo del rock per eccellenza.
Tanti brani famosi del genere sono caratterizzati dai motivi della sei corde detti refrain (o riff); molti di voi conosceranno sicuramente quello spezzato ed energico di “Smoke on the water” dei Deep Purple, o avranno ascoltato il sound di “Corazon espinado” di Carlos Santana. Perché limitarci, però, a considerare le hit più note, quelle di cui tutti parlano?
Ecco dieci brani poco conosciuti in Italia, nei quali la chitarra regala intense emozioni!
The power of dreams – Stay
Un’apertura davvero mozzafiato, soprattutto quando parte anche il ritmo della batteria, per questa canzone dei The power of dreams, band pop rock di Dublino attiva tra il 1988 e il 1995. Una sequenza che molti chitarristi dovrebbero ascoltare, per scoprire davvero le potenzialità espressive del loro strumento. Energica, struggente, melodica e raffinata.
The Connels – ’74-’75
Il motivo di chitarra che apre questa canzone della band americana nata nel 1984 è diretto, accattivante, dotato di un fascino asciutto quasi blues. Crea un emozionante contrasto con l’intimismo delle tastiere e delle parti cantate di questa indimenticabile, toccante power ballad.
Funeral for a friend – Bullet theory
Un brano grintoso per amanti dell’alternative rock pesante, questa “Bullet theory” dei gallesi Funeral for a friend, band etichettata spesso come “postcore” ma dal sound eclettico.
I riff di chitarra introduttivi, però, possono davvero affascinare qualsiasi amante del rock: hanno un incedere epico, quasi cinematografico.
Psychedelic Furs – I wanna sleep with you
L’essenza della new wave elevata al cubo esplode dopo pochi secondi della canzone, nel contagioso riff di chitarra: la furia del punk trasfigurata in un elegante, trascinante nervosismo.
Un motivo dinamico e spigoloso, che può far sentire l’ascoltatore come se rimbalzasse su un tappeto elastico, facendo crescere la voglia di muoversi a tempo. Più avanti nella canzone, queste sensazioni vengono ribadite da un memorabile passaggio di sax.
Simple Minds – Rockets
Nati nel 1977 e ancora attivi, gli scozzesi Simple Minds sono ritenuti, a livello internazionale, una delle più eccellenti rock band degli anni ’80 e ’90. In Italia, invece, rimangono decisamente meno conosciuti di altre band nate nello stesso periodo, anche se continuano a registrare album che rinverdiscono i fasti di un sound davvero d’impatto. Questa “Rockets” è del 2009 e il riff di chitarra d’apertura è davvero memorabile, capace di competere con la sei corde di The Edge degli U2.
Dag Nasty – Million days
Punk rock con un occhio di riguardo per l’emotività: questa è sempre stata la cifra stilistica dei Dag Nasty, band americana attiva dagli anni ’80. Capaci come pochi di combinare elementi energici e melodia, aprono questa canzone con dei riff di chitarra davvero accattivanti, che catturano subito l’ascoltatore.
Afi – Girl’s not grey
Una band davvero difficile da classificare, quella degli americani A Fire Inside, meglio noti come AFI. Il loro alternative rock attinge a svariate fonti, dal punk al dark, passando per le contaminazioni elettroniche degli ultimi dischi. In questa canzone trascinante, tuttavia, la componente rock prevale, con un riff di chitarra introduttivo potente e senza fronzoli.
Doppiamente emozionante quando, verso la fine del brano, risuona insieme al cantato del frontman Davey Havok.
The Catherine Wheel – Black metallic
Pochi accordi effettati, prima dal sound cristallino, poi distorti, in una progressione di grande effetto. Un riff semplice e imponente al tempo stesso apre questa power ballad dei The Catherine Wheel, band associata alla corrente shoegaze, caratterizzata dall’unione tra chitarre potenti, effettistica e cantato etereo.
Una curiosità: il cantante della band è cugino di Bruce Dickinson degli Iron Maiden. Qui però, nonostante il titolo della canzone, non ci troviamo affatto in area metal, anche se la chitarra suona davvero energica ed emozionante.
The Ataris – I won’t spend another night alone
In questa traccia della band college rock/pop punk USA, non si sa se l’emozione più potente nei riff d’apertura è prodotta dalla chitarra ritmica o da quella “lead”. Insieme, costruiscono un originale muro di suono, che sposa le tipiche influenze del punk melodico americano con un ritmo 3/4, in una power ballad coinvolgente.
Over it – Fall
Un’altra band americana che, partendo da una base di sonorità punk rock, le sviluppa in chiave molto personale. Gli Over it alternano spesso, nelle loro canzoni, melodie vocali molto orecchiabili di stampo pop punk con passaggi di chitarra “rocciosi” e ad alto tasso di energia.
Questa “Fall” si apre con chitarre d’intensità crescente: una breve intro dal sound limpido, poi una pioggia di riff spezzati distorti davvero adrenalinica.